COMUNICATO STAMPA
L'Informazione Genetica Certifica l'Origine del Corallo
I.G.I. – Istituto Gemmologico Italiano con sedi a Milano, Roma, Valenza, Catania -
primo laboratorio in grado di fornire la nuova certificazione a livello internazionale.
Debutto in occasione di GemGenève in programma dal 9 al 12 Maggio 2019
Milano, 07 Maggio 2019 -
Sarà I.G.I. – Istituto Gemmologico Italiano, presieduto da Raffaele Maino e diretto da Loredana Prosperi – il primo laboratorio in grado di fornire la “prova certa” dell’origine del corallo, con la possibilità di certificarla, stabilito attraverso un sofisticato strumento di fingerprinting. Di fatto, la determinazione della provenienza non è più affidata a un’ispezione visiva da parte degli esperti, ma a una vera e propria prova scientifica.
E’ l’importante risultato di un lavoro lungo e impegnativo svolto in ambito CIBJO - la Confederazione Mondiale della Gioielleria - dalla Commissione Corallo presieduta da Vincenzo Liverino. Il progetto che vede ora la sua realizzazione ha potuto essere sviluppato con il supporto dell’Università Federico II di Napoli, parte attiva attraverso il proprio dipartimento di Biologia Marina, con a capo la Professoressa Anna Di Cosmo, dallo stesso I.G.I. e dal Danat, l’Istituto delle Gemme e delle perle del Barhein, guidato dal CEO Ken Scarratt. L’Istituto Danat è un'autorità in materia di standard industriali, conoscenze scientifiche e istruzione e si impegna a mantenere i più alti standard di etica professionale e personale.
Saranno questi due Istituti, che hanno promosso il progetto, i primi a rilasciare l'inconfutabile certificato di classificazione della specie di corallo.
Molti e significativi sono stati i passi compiuti dalla Commissione Corallo CIBJO in soli quattro anni di un’attività che ha avuto inizio con la sua costituzione nel 2014 in occasione del congresso tenutosi a Mosca, riunendo operatori di tutto il comparto, dai produttori, ai gemmologi, ai commercianti, e operando al fianco di biologi marini e specialisti nel quadro di un vasto programma strategico a difesa di questo impagabile materiale prezioso. E non solo. L’attenzione era focalizzata su obiettivi di etica e di salvaguardia anche per quanto riguarda il ruolo del settore orafo-gioielliero nella promozione di pratiche responsabili che diano conto al consumatore di quanto effettivamente realizzato dall’industria, sempre più impegnata su questo fronte con azioni dirette. L’importanza giustamente assunta dalle tematiche legate alla tutela ambientale e alla protezione delle specie a rischio (come le barriere coralline) non poteva non toccare anche l’ambito dei materiali preziosi, dalle perle ai coralli.
Fra i risultati raggiunti in un breve arco di tempo: l’adozione nel 2015 del Coral Blue Book, poi perfezionato nel 2017 e, sempre nel 2017 la stesura del manuale “Coral Guide for Customs – Classification & Identification of Coral Materials” appositamente studiato per fornire alle autorità doganali e alle Agenzie competenti corretti elementi di valutazione e classificazione dei coralli qualità gemma.
Ed ora si è raggiunto l’importante obiettivo di identificare in maniera certa la provenienza del materiale, determinante per intervenire sulla tutela delle specie e delle zone protette, e introdurre in conseguenza, misure che consentano il ripopolamento. In questo determinante è il ruolo dei laboratori gemmologici.
Sino ad ora l’identificazione avveniva sulla base delle proprietà fisiche del materiale, dell’osservazione morfologica con l’uso di spettroscopi a infrarossi e Raman. Ma in alcuni casi questo non è sufficiente e sono necessari approfondimenti. Qui entra in gioco l’identificazione del codice genetico, presente in tutti gli organismi viventi, il più affidabile metodo per la determinazione delle specie, che ora offre la possibilità di certificare senza ombra di dubbio, utilizzando opportuni marcatori, la specie di corallo.